La crescente globalizzazione del mercato legale e dei rispettivi clienti ha reso vitale, per gli studi legali che desiderano competere o lavorare con altri studi a livello internazionale, la conoscenza delle differenti pratiche ed orientamenti dei legali in Europa. La ricerca condotta per il terzo anno consecutivo da LexisNexis Martindale-Hubbell nelle 8 maggiori giurisdizioni europee prende in considerazione due componenti chiave:
- la struttura interna degli studi legali
- ed i principali indicatori finanziari attraverso i quali vengono misurate le performance.
A chi è rivolta la ricerca: Questa ricerca rappresenta un valido supporto per gli studi legali che già sono presenti in altri paesi o che intendono espandere la propria pratica oltre i confini nazionali. Fornisce una conoscenza più approfondita dei diversi mercati locali, tenendo presente che il mercato di ogni paese è unico, sia nelle aspettative dei suoi clienti che nella struttura in cui si è evoluto lo studio per rivolgersi a loro efficacemente. Consente inoltre di identificare le somiglianze e le differenze riscontrabili attraverso gli studi legali europei.
“Grazie all’aiuto dei nostri partner*, siamo riusciti ancora una volta a cogliere un unico sistema di parametri che possono essere utilizzati dai professionisti al fine di identificare gli aspetti organizzativi della propria attività che è possibile perfezionare in modo da ottenere migliori performance ed un vantaggio competitivo.”
Ha affermato James Harley, International Marketing Director, di LexisNexis Martindale-Hubbell.
I partecipanti ai quali è stato inviato il questionario - compilato in forma anonima - sono studi legali leader di 15 Paesi europei: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e UK.
I rispondenti appartengono a studi legali medio grandi con una media di 121 legali ciascuno. Hanno una forte presenza nel mercato domestico nel quale ricoprono varie aree di specializzazione con un focus specifico sulla pratica di diritto commerciale/societario.
La ricerca traccia uno spaccato della situazione organizzativa/finanziaria dei diversi studi legali europei in relazione agli indicatori presentati di seguito.
Gli aspetti organizzativi cruciali per uno studio legale sono quindi:
Fee earner leverage – indice che viene calcolato dividendo il numero dei legali associati ed il numero dei partner. Ciò che la determina è la possibilità dei partner di delegare parte del lavoro agli associati. La quantità di lavoro delegabile varia a seconda della complessità del compito da svolgere; ovviamente maggiore è la possibilità di delega, maggiori saranno i profitti di ciascun partner, poiché le ore di lavoro dei professionisti associati sono fatturabili a "multipli" del loro costo maggiori rispetto a quanto non si possa fare per le ore di lavoro dei partner.
Support staff leverage – rivela in che proporzione è presente lo staff non legale rispetto al numero complessivo di avvocati; il costo del personale rappresenta la spesa più onerosa nel bilancio di uno studio legale è quindi importante determinare un equilibrio tra il numero di legali ed il numero di collaboratori per garantire l’efficienza della struttura. Ad esempio uno studio che si occupa principalmente di clienti privati, non richiederà lo stesso livello di supporto informatico (IT support) di cui invece necessitano gli studi legali che lavorano con grandi imprese. Dalla ricerca emerge inoltre un dato sorprendente: gli studi che, in proporzione, impiegano un numero superiore di personale di supporto non sono necessariamente meno remunerativi. (es. UK e Germania)
Secretarial support – indica la proporzione tra gli impiegati nel lavoro di segreteria ed il numero di avvocati.
In media i profitti annui dei partner corrispondono a €465,700 (2005: €406,300).
Il paese che ha registrato i profitti più bassi è la Polonia con €268,800 mentre l’Italia si aggiudica il primo posto con i partner più facoltosi d’Europa, i quali possono vantare profitti medi pari a €1,323,300.
In generale, gli studi legali con i più elevati livelli di fatturato sono l’Italia e l’Inghilterra. Questo riflette l’alto tasso di leverage degli studi di entrambi i Paesi. L’elevata redditività in Italia, è in parte determinata dai margini di profitto derivanti da operazioni di corporate, banking e M&A. Mentre in UK si tratta di un mix di corporate e M&A nonché banking, contenzioso civile e property.
Altri importanti aspetti vengono messi in luce dal report come ad esempio:
- I metodi di finanziamento delle law firm
- I tempi dedicati alla gestione dello studio dai Senior partner e dai Managing partner
- Gli investimenti nel marketing
- I tempi di “lock up” ovvero il totale di giorni risultanti dalla somma dei giorni di Work in Progress (periodo necessario per lo svolgimento del servizio professionale) ed i giorni che si deve attendere per ricevere il pagamento da parte del cliente. La media europea corrisponde a 153 giorni di lock up.
- I metodi di retribuzione: a riguardo si evidenzia come il sistema del lock step molto diffuso in precedenza stia progressivamente lasciando il posto ad altri meccanismi più specificamente meritocratici. Il reclutamento e la salvaguardia dei talenti rappresenta la priorità per il management degli studi legali, quindi si cerca di attrarre nuovi talenti mettendo in atto una nuova politica che ricompensi il loro contributo piuttosto che la loro fedeltà.
Per ottenere una copia gratuita del rapporto completo dal titolo “2006 Financial Benchmarking Study of Leading Law Firms in Europe”, scrivete alla casella di posta elettronica international2@martindale.com o chiamate il numero telefonico +44 (0) 20 7347 3700.
* La ricerca è stata condotta da LexisNexis® Martindale-Hubbell® in associazione con The European Lawyer Magazine & BDO Stoy Hayward.
For more information, visit www.martindale.com
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